La memoria emotiva delle letture ad alta voce | ViviamoPisa

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La memoria emotiva delle letture ad alta voce

La memoria emotiva delle letture ad alta voce

Leggere ad alta voce non è un esercizio di stile, è un servizio che si fa agli altri e, quando si stabilisce una connessione, diventa un rito.

“Se veramente tu vuole sapere che cosa faceva nel vostro villaggio” disse il GGG, “bene, ecco: stava soffiando un sogno nella camera di quei bambini”.
“Soffiando un sogno?”
“Sì, io è un gigante-soffia-sogni” disse il GGG; “quando tutti gli altri giganti se ne trotta in giro per papparsi la gente dei vari popolli, io corre in altri posti per soffiare sogni nelle camere dei bambini dormentati. Bei sogni. Sogni d’oro. Sogni che rende felici”.

Mentre leggevo a mio figlio queste magiche parole scritte da Roald Dahl per il suo Grande Gigante Gentile nelle mie orecchie è arrivata potente la voce di mia madre che leggeva le stesse parole e insieme ad essa è emerso il suo sguardo rapitore che sembrava voler spingere lontano i miei sogni di bambina.
È stato in quel momento che ho capito davvero tutto quello che mi avevano raccontato della lettura ad alta voce. Conosco e condivido l’importanza di questa pratica a livello familiare, collettivo, scolastico, non avevo alcun dubbio a definirla un pratica essenziale per avvicinare adulti e bambini al piacere della lettura. Ma ora so che non è solo questo: leggere ad alta voce è qualcosa di più viscerale, personale e comunitario al tempo stesso, qualcosa che è “proprio” ma non è mai “da solo”.

Immaginerete quindi la passione con cui ho chiesto al circolo LaAV di Pisa se volevano entrare in Viviamo Pisa. E ho “incontrato” Chiara Aurora, l’attuale coordinatrice con la quale, dopo aver sistemato la scheda, abbiamo parlato al telefono per oltre un’ora, mentre mi raccontava di Letture ad Alta Voce, delle iniziative nazionali e di quelle portate avanti dal circolo pisano, del suo amore per la lettura e di altre mille e interessantissime cose. Mettere questa chiacchierata in forma di intervista, vi assicuro, è impossibile, ma proverò a raccontare qualcosa che spero sia utile e interessante.

Potete comunque scoprirli e seguirli iniziando col cliccare qui per vedere la scheda del circolo LaAV di Pisa!

#Ioleggoperaltri ecco cos’è LaAV

L’idea parte da Arezzo e fa capo a Nausika, un’associazione che si occupa di promozione artistica e culturale, ma si sviluppa in una rete di circoli che, al momento in cui scrivo, sono 34 in tutta Italia.
Semplicemente leggono ad alta voce, senza avere necessariamente palesi intenti educativi. Sono di supporto alle presentazioni di case editrici e librerie indipendenti, leggono nelle case di riposo, nelle carceri, collaborano con eventi locali.
Io me li ricordo quando vennero a leggere al mio tavolo in una nota birreria pisana a un Internet Festival di qualche anno fa.

Come si diventa lettori ad alta voce

Aprire un circolo è semplice, sul sito ti spiegano come fare, la prima cosa è leggere regolamenti etc e capire se siete “fatti per LaAV”, poi sarà sufficiente inviare una mail e attendere la risposta.
Se invece nella tua città c’è già un circolo, puoi contattarli e iniziare subito a leggere ad alta voce. L’esperienza fa il lettore, lo sappiamo, ma tutti sono stati principianti, quindi non c’è niente di meglio che iniziare e poi continuare e nel frattempo formarsi. Il circolo a volte organizza incontri formativi, ma le occasioni più belle da questo punto di vista le offre il seminario nazionale LaAV.

E se invece volete chiedere a LaAV per leggere al vostro evento?

Semplicissimo, li contattate e vi mettete d’accordo, saranno felici di leggere ad alta voce, sempre che non sia per fini commerciali, politici e religiosi.

Infine ho chiesto a Chiara che cos’hanno fatto in lockdown…

Non sono stati fermi, la loro pagina Facebook e il canale Youtube dell’associazione ne  sono un esempio. Ma noi vogliamo tornare a vederli di ciccia, comparire all’improvviso sull’autobus e leggerci una bella storia:

Publiée par Circolo LaAV di Pisa sur Jeudi 10 octobre 2019

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