La libraia che sussurra libri ai bambini
Teodosia è la libraia de Gli Anni in Tasca e la sua caratteristica principale è quella di ascoltare per poter consigliare a tutti i bambini il giusto libro.
Poco più di una stanza; la più giovane libreria per ragazzi di Pisa, Gli Anni in Tasca, è minuta e scintillante come uno scrigno prezioso. I libri che ricoprono tutte le pareti e le superfici illuminano la stanza quasi quanto il sorriso di Teodosia, la proprietaria. Un sorriso che, in questi tempi di mascherine, le si legge perfettamente negli occhi.
Gli Anni in Tasca ha un anno e mezzo, ha aperto le sue porte a novembre 2018, quando si è presentata alla città che da settimane scrutava curiosa quell’insegna un po’ old style con la bambina cicciottella con un libro in mano ai piedi dello storico hotel Victoria.
Da allora abbiamo imparato a conoscere la libraia, gentile, pacata, accogliente e paziente ascoltatrice. Scruta i clienti che curiosano tra gli scaffali, ascolta i loro commenti e aspetta le loro domande per compiere la sua magia. Perché Teodosia è come un’indovina o una maga, sa sempre qual è il libro giusto per il bambino che lo deve ricevere. Lei direbbe però che sono i libri a fare le magie, non lei, perché quasi mai i libri sono sbagliati.
Forse ha ragione, ma io che i libri li bazzico da sempre so che la capacità di consigliare il libro giusto è abbastanza rara, perché deriva da una grande conoscenza della materia e da una certa sensibilità nel saper leggere le persone. Teodosia possiede entrambe le cose e quando ti propone un libro riesce a trascinarti nel suo mondo. Che tu sia adulta o bambina, lei si mette al tuo fianco e lo sfoglia con te, ne legge alcuni brani e fa sì che ti avvolga.
Ricorda cosa hai già letto e propone equilibrio tra varietà e abitudine perché – mi ha spiegato – soprattutto per i lettori bambini l’esplorazione del nuovo e la varietà di stili e linguaggi sono fondamentali.
E ora che mettersi spalla a spalla non è più consentito, come fa Teodosia a compiere la sua magia? Ne abbiamo parlato quando sono andata a trovarla per presentarle il progetto di Viviamo Pisa ed era straordinariamente positiva e combattiva. Lei, che ha sempre pensato il contatto umano e la vicinanza fisica come prerogative essenziali del suo lavoro, mi ha detto che troverà il modo di non renderle più così essenziali. L’ascolto telefonico, le video recensioni, le chat e tutto ciò che il digitale mette a disposizione dovranno necessariamente essere usati altrettanto bene.
Determinata e sicura sa che dovrà imparare a gestire nuovi sistemi comunicativi, che dovrà diventare ancora più sensibile e intuitiva ma sa che ce la farà perché ha letto molto e quindi sa che tutte le grandi eroine non devono scoraggiarsi per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo.
E poi sa anche che la sua bella libreria sarà sempre lì ad aspettare, con guanti, disinfettante e pazienza, chi avrà ancora voglia di sfogliare volumi e albi illustrati. E voi cosa preferite? Acquistate i buoni regalo su Viviamo Pisa o andate da lei in libreria?